martedì 5 ottobre 2010

1 OTTOBRE 2010 – UN PONTE TRA INFERNO E PARADISO

Work and Ephemera per riscattare
i creditori di Lehman Brothers

Requiem for a dream, cantano i morti di Spoon River mentre i vivi comprano l’epitaffio della Lehman
L’Antologia di Spoon River è una raccolta di poesie di Edgar Lee Masters pubblicata a cavallo tra il 1914 e il 1915 che racconta, in forma di epitaffio, la vita delle persone che hanno abitato il paese di Spoon River. Il prossimo appuntamento con l’Antologia è questo week end in quattro cimiteri monumentali della Toscana, dove numerosi attori ne leggeranno e ne canteranno ai vivi di oggi, i morti di domani. La bellezza del lavoro di Masters sta nella verità dei personaggi che, essendo morti, si raccontano senza timore alcuno. Senza cioè la preoccupazione e gli affanni che investono “i vivi” nel loro agitarsi quotidiano, divisi tra volontà cieca (istinto cerebrale?) di essere e il desiderio prepotente di darsi un posto condiviso dentro un oceano di regole scritte e consuetudini che non necessitano la stesura.
È un aggirarsi a partire dal bianco del foglio al nero dell’inchiostro, attraverso le scale di grigio e le cromìe che stanno in mezzo. Storie pazzesche che dipingono il mondo. Eccone una: il “demonio” Leman Brothers solca la seconda asta, quella di Londra da Christie’s, dove sono stati messi all’incanto “Work and Ephemera” del gruppo finanziario protagonista del crack di due anni fa. Opere d’arte, collezioni, ricerche ed estetiche messe al soldo per pagare una parte dei creditori sparsi sul pianeta. A conferma del geniale adagio pubblicitario “Ci sono cose che non hanno prezzo, per tutto il resto c’è Mastercard”, l’asta ha visto aggiudicarsi la targa della banca per 28.000 sterline, dalle 2-3mila di “stima” iniziale, tanto quanto l’Head of Bruce Bernard di Lucian Freud (stima iniziale tra le 8 e le 12mila sterline). La preziosa targa è quella che ha accompagnato l’apertura della sede londinese nel 2004, inaugurata dall’allora Cancelliere Gordon Brown. L’asta ha incassato quasi due milioni di euro, vendendo il 99% dei lotti. Il top lo ha raggiunto Gabriel Orozco, 115mila euro, con Atomists – Jump over, mentre l’opera veduta al di sotto della stima iniziale è stata “Madonna” di Gary Hume venduta a poco più di 73mila sterline contro le 80-120mila supposte. Bloomberg.com racconta quante fossero le presenze a caccia di souvenirs da tenere in casa a memoria della colossale bancarotta che ha segnato la storia dell’economia mondiale. Il prossimo appuntamento sarà alla Freeman’s di Philadelphia il 7 novembre.
Nel frattempo la censura russa continua a far parlare di sè, come abbiamo ben spiegato nella rassegna stampa di ieri, mettendo a rischio la mostra al Louvre, mentre si attendono news sul destino dei due curatori russi Yury Samodurov e Andrei Yerofeyev per “Forbidden Art” nel nuovo binomio cultura/censura che pare essere una buona strategia marketing per molti – ricordiamo il famoso cartello neozelandese che volle sfatare gli stereotipi sull’immacolata concezione con Giuseppe e Maria ritratti nel talamo nuziale, sotto la scritta “Poor Joseph. God was a hard act to follow” (Povero Giuseppe, Dio richiede strade difficili da perseguire) – ma non per tutti (l’Arcivescovo Tettamanzi ha lanciato la sfida per illustrare il nuovo Evangeliario, chiedendo invece il binomio arte/ispirazione divina, una dolcezza romantico-anacronistica?). Oggi anche noi proponiamo un binomio: poesia/blasfemia, con una poesia tratta dall’Antologia di Spoon River.

di Daniela Paola Aglione (leggi tutta la rassegna stampa completa di link agli articoli
su House, Living and Business)

WENDELL P. BLOOYD (Un blasfemo)


Prima mi incastrarono con l’accusa di condotta immorale,
non c’era alcuno statuto sulla blasfemia.
Poi mi rinchiusero come pazzo
dove fui picchiato a morte da una guardia cattolica.
La mia offesa era questa:
dicevo che Dio mentì ad Adamo, e lo destinò
a trascorrere una vita da stolto,
ignorando che al mondo c’è il male così come c’è il bene
E quando Adamo mise nel sacco Dio mangiando la mela
E vide oltre la menzogna,
Dio lo cacciò fuori dall’Eden per impedirgli di cogliere
il frutto della vita immortale.
Cristo Santo, voi gente di buon senso,
ecco quello che Dio stesso dice nel libro della Genesi:
“E il Signore Iddio disse: ecco che l’uomo
è diventato uno di noi” (un po’ d’invidia, vedete)
“a conoscere il bene e il male” (la bugia che-tutto-è-bene smascherata)
“E allora, perché non allungasse oltre la mano a prendere
e mangiare anche dall’albero della vita, e non vivesse in eterno:
per questo il Signore Iddio lo scacciò dal giardino dell’Eden”.
(La ragione per cui, credo, Dio crugifisse Suo Figlio
per tirarsi fuori da quel brutto pasticcio, è che è proprio da par Suo)


Tratta dall’Antologia di Spoon River

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