giovedì 2 settembre 2010

Tremonti e Cattelan, gli artisti che mettono in croce Milano



Riapre la stagione artistica meneghina tra polemiche nepotiste e perbenismo


Milano si prepara alla riapertura della stagione artistica. Con esercizi di equilibrismo di notevole fattura e col solito grembiulino cerchiobottista ben stirato, cerca di non pestare troppi piedi. Dopo la mancata condanna a Bros e la legalissima mostra di street art al Museo delle Scienze e delle Tecniche, con tanto di progetto d’arte pubblica tra Assessorato alla Cultura e Gisella Borioli di Superstudio Più, Milano oggi allontana possibili tempeste bocciando il cavallo INRI di Cattelan per eccesso di contiguità con il Duomo, poi un po’ torna sui suoi passi concedendo all’artista di esporre il Papa colpito dal meteorite – col benestare della Curia – e di fare il dito medio a Piazza Affari, ma solo quello figurato di Omnia Munda Mundi, tra le critiche di Masseroli & Co. La mostra di Maurizio Cattelan è prevista per il 24 settembre a Palazzo Reale benché sul sito del sito ad oggi tutto tace, forse perché col risicato budget al posto della grande retrospettiva ci sarà soltanto un assaggio magro magro di sole quattro opere, una delle quali collocate fuori dal Palazzo. La Milano morattiana apre concretamente la stagione al Gam, Palazzo Reale, con “Angiola Tremonti scultura 2000 – 2010″, la personale del componente esterno della Commissione Arredo e Decoro Urbano del Comune di Milano (in buona compagnia di Stefano Zecchi, Giorgio Forattini, Gabriele Basilico, Arnaldo Pomodoro, Andreas Kipar e altri) e sorella del Ministro dell’Economia. Classe 1948, Angiola Tremonti prima di dedicarsi all’arte (dal 1988 come da sua biografia) si dedica alla didattica, allo sport, al sociale. Il 16 settembre inaugureranno la sua mostra il Sindaco Letizia Moratti e l’Assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory, che così ne commenta le opere: le figure poliformi di Angiola Tremonti danno corpo a un’emozione intima e profonda dell’animo(…) per provare a sondare le sue forze primigenie e misteriose là dove realtà e sogno si confondono creativamente”. Il Curatore (e stipendiato de Il Giornale) Luca Beatrice, così definisce il lavoro della Tremonti le sue mille idee confusamente e creativamente sovrapposte l’una sull’altra (…) Un corpus messo insieme con coerenza e impegno, nonostante le continue digressioni esterne(…) Fantasia e rigore, immaginazione e fermezza. Sono gli ossimori entro cui si muove l’artista davvero concentrata sul messaggio e sul senso del suo fare che sembrano più il giudizio della maestra al tema di un’alunna. Interessante la duplice presenza di donne crocifisse, quella della Tremonti (Mabilla Crocefissa) e quella di Cattelan. Cosa si può pensare di questa coincidenza bipartisan? Magari soltanto che non c’è due senza tre, alle politiche di Milano manca pochissimo e tra i candidati c’è anche il bel Boeri…

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